Il Festival ha superato indenne, sia pure con difficoltà non da poco, il terremoto che ha colpito tutto il sistema teatrale nazionale, e che ha provocato un vero e proprio sovvertimento delle classificazioni all’interno del Fondo Nazionale Spettacolo dal Vivo (FNSV). Anche per il prossimo triennio 25/27, il Festival è stato ammesso al contributo ministeriale FNSV. Un risultato che ci impegna per i prossimi tre anni a proseguire nella progettazione ormai quasi trentennale, avendo ben chiari i paletti fondanti di questa progettazione. Un Festival che dalla sua istituzione nutre la chimera di servire il teatro come espressione di contenuti etici e civili, e per far questo rifiuta in maniera netta una deriva che colpisce la quasi totalità del sistema teatrale nazionale: ricorrere alla ricetta più semplice e cioè quella di portare nelle programmazioni i corpi delle star che siamo abituati a vedere al cinema, alla TV e online. Una specie di feticismo culturale che non può essere la norma di un sistema per poter sopravvivere.