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Prezzo | 8-10 € |
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Crediti | |
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Descrizione
Un viaggio tra il cinema, la letteratura e il Jazz insieme a uno dei Maestri del cinema italiano.
Pupi Avati viene intervistato da Fabrizio Corallo e Francesco Donato.
Pupi Avati si è imposto all’attenzione della critica e del pubblico realizzando molti film, nei quali, accanto alla nostalgia del passato e della civiltà di provincia, si afferma la volontà di un confronto con i temi della società contemporanea. L’ambientazione provinciale, in un intreccio di realtà e fantasia, il tema della memoria, visto spesso in chiave nostalgica, e una personale rilettura dell’horror e del genere avventuroso hanno caratterizzato la sua notevole produzione cinematografica e letteraria.
Regista e produttore cinematografico, nato a Bologna il 3 novembre 1938. Dopo un primo periodo di attività in cui A. ha esplorato vari generi senza dimenticare le atmosfere della sua regione, con tocchi a tratti surreali e ironici, a tratti esplicitamente grotteschi, nel suo cinema si è rivelato fondamentale l’elemento autobiografico ed è divenuta prevalente la dimensione del ricordo e del sentimento.
Sul piano tematico, risultano costanti il recupero di gesti e atteggiamenti mentali tipici del mondo rurale e pre industriale e, sotto il profilo della realizzazione, il ricorso ad attori legati ad A. per formazione o sensibilità (tra gli altri Lino Capolicchio, Gianni Cavina e, più tardi, Carlo Delle Piane, Diego Abatantuono).Dopo aver studiato scienze politiche all’Università di Bologna, A. svolse lavori diversi sviluppando un grande interesse per la musica jazz. Il suo esordio dietro la macchina da presa risale al 1970 con Balsamus, l’uomo di Satana. Il regista ha poi esplorato un cinema di genere, dall’horror al noir, dalla satira politica al grottesco.
Tenuta Bocca di Lupo (Minervino)
Ticket 10€ ordinario; 8€ ridotto
Chi organizza