Tema centrale della 28a edizione del Festival Castel dei Mondi è la Memoria/le Memorie collettive e individuali, raccontata e analizzata da molteplici aspetti: orizzonte del passato, ma anche linea dalla quale guardare al futuro.
Perché proprio la Memoria? La Memoria è il tramite con il nostro passato e il collegamento con il futuro, è ciò che ci dice da dove veniamo e ci permette di capire dove stiamo andando. La Memoria non è solo memoria storica, ma è anche arte, musica e spettacolo, è teatro, avanguardia, provocazione.
Quando si parla di memoria si fa riferimento al fondamento stesso della conoscenza e dell’azione individuale e collettiva. La memoria crea i presupposti essenziali di qualsiasi comportamento e progresso. La cultura del cambiamento e l’innovazione, infatti, trovano vie privilegiate e terreni fecondi solo su percorsi di crescita sviluppati nel passato e fondati, cresciuti, sulla ricchezza della memoria.
Il programma prevede una serie di incontri, concerti, spettacoli, proiezioni, workshop, laboratori, mostre collegati tramite il fil-rouge della Memoria. In un giusto equilibrio tra intrattenimento e qualità, spettacolo e riflessione. Stiamo vivendo tempi straordinari e inquieti e un festival culturale finanziato con soldi pubblici ha il dovere di trasmettere al proprio pubblico quei codici di lettura che servono a comprendere la complessità della società. Fuori dai percorsi più classici. Non vogliamo dare risposte. Ci smarchiamo da una certa idea di festival, semplici scenari di solo intrattenimento da selfie.
[Riccardo Carbutti – Direttore artistico]