La parola teatro ha radici nel verbo greco θεάομαι, theàomai, che significa “vedere”. E la tragedia greca nasce proprio per “vedere” davanti a sé, concretizzati, le emozioni e gli stati d’animo attraverso la rappresentazione di storie appartenenti alla mitologia. In questo modo lo spettatore giungeva alla catarsi, alla purificazione della propria anima, liberandosi di ogni istinto negativo. Il teatro nasce così in Grecia, con questa funzione educativa, e il Teatro Pubblico Pugliese desidera permanere in questa vocazione originaria di formazione nelle sue declinazioni più contemporanee oggi. Questo è forse il motivo più importante per il quale siamo al fianco di un festival come quello di Castel dei Mondi.
Da 27 edizioni il Festival Internazionale di Andria guida gli spettatori fuori dai percorsi più classici, con sperimentazioni, contaminazioni e novità performative che costituiscono l’essenza della sua proposta. Lo spettatore che passa da “Castel dei Mondi” può attraversare un grosso encefalo in vinile che si sgonfia e raramente si gonfia (dall’idea di Renato Meneghetti), essere investito da una pioggia di parole e suoni, dare una forma geometrica al ritmo, riscoprire l’essenza delle relazioni nella proposta di Michele Sinisi, inseguire i miti di Achille o di Ulisse per riflettere sui conflitti che si porta dentro. Lo spettatore che passa da Castel dei Mondi a fine giornata, o serata, si sente cambiato, diverso. E forse lo scopo del teatro è davvero tutto qui.
[Paolo Ponzio – Presidente del Teatro Pubblico Pugliese]