Salutiamo questa ventottesima edizione che celebra la memoria, madre delle Muse, che proteggono arte e storia, la cura del tempo, il suo attraversamento, l’attenzione alle identità e ai luoghi, al sentire, la formazione della cura. Come nasce la memoria e perché è importante preservare le nostre radici? Si pensi al mito di Crono, il dio greco che si occupa con dedizione agli umani; eppure quando un giorno si ritira, gli uomini rimangono abbandonati a sé stessi.
La memoria è una responsabilità, prenderci carico di chi siamo, curare con senso di appartenenza le tracce delle nostre vite, essere testimoni attivi. Ecco, questo festival di fine estate ci consegna ogni anno la traccia di quel che è stato l’anno teatrale e la prospettiva tra nazionale e internazionale, i focus, i lab e le mostre, una migrazione da una stagione al nuovo anno in una città senza i classici teatri ma che accoglie e rivela spazi sempre nuovi con una gestione entusiasta e giovane che non possiamo che ringraziare come istituzioni e come cittadini.
[Paolo Ponzio – Presidente Teatro Pubblico Pugliese]